QUAL È IL PROBLEMA? QUALE LA SOLUZIONE?

Il mondo è cambiato. Un virus infinitamente piccolo lo ha fermato e lo ha costretto a ripensarsi, in termini
 di coscienza collettiva, come nessun altro avvenimento di grande portata – gli incendi in Amazzonia, lo scioglimento delle calotte polari, la perdita di biodiversità, le crescenti disuguaglianze economiche e sociali, la crisi finanziaria – era riuscito a fare.

Per la prima volta, in 30 anni, cala l’Indice di sviluppo umano. La pandemia ha un impatto pieno e simultaneo su
tutti gli elementi con cui viene misurato 
il benessere dei paesi: salute, istruzione, reddito.

L’EMERGENZA SANITARIA E LE ALTRE CRISI DEL NOSTRO TEMPO

L’emergenza non è solo sanitaria. Covid-19 rappresenta anche un’opportunità per aprire gli occhi, e trovare soluzioni: alla crisi climatica e ambientale, alla crisi economica generata da un modello di sviluppo fondato sull’insostenibile crescita infinita, che alimenta l’ingiustizia sociale e l’iniqua distribuzione della ricchezza; all’esclusione di ampie fasce della popolazione dai diritti fondamentali; al dramma dei migranti…

Il caprino del Planalto di Bolona, Capo Verde, Presidio Slow Food.

Il sistema alimentare è stato segnato in profondità dalle conseguenze dell’emergenza sanitaria globale. Gli impatti sull’offerta e sulla domanda di cibo stanno influenzando direttamente e indirettamente tutti e quattro i pilastri della sicurezza alimentare: disponibilità, accesso, utilizzo e stabilità. La pandemia si è trasformata da crisi sanitaria in crisi alimentare.

La situazione in cui viviamo oggi è per certi versi inedita, mentre per altri non fa che rimarcare quel che sapevamo da tempo. Covid-19 ha determinato una crisi sanitaria senza precedenti ma, allo stesso tempo ha sottolineato la gravità della crisi ambientale che stiamo attraversando, rendendo ogni giorno il pianeta più fragile e acuendo le nostre stesse fragilità. Approcciare correttamente la crisi, agire subito e con i mezzi adeguati è l’unica strada che abbiamo per cambiare paradigma, per scegliere un nuovo modello di sviluppo, per modificare il rapporto tra uomo e natura. Per determinare il futuro.

LA STRADA DELLA BIODIVERSITÀ

Abbiamo la risposta, e si chiama “biodiversità”. Come è possibile nutrire il pianeta garantendo a tutti un cibo buono, pulito e giusto? Come possiamo impegnarci per invertire un modello di sviluppo che genera disastri ambientali e sociali, erodendo il capitale naturale? Secondo Slow Food l’unica strada è ripartire dalla biodiversità in tutte le sue accezioni: dal livello invisibile dei batteri a quello delle specie, dei saperi e delle culture. La nostra proposta è più che mai attuale e urgente.

Il pepe nero di Rimbàs, Malesia, Presidio Slow Food.

Per portarla avanti, riteniamo che Terra Madre, come ce la siamo immaginata, sia necessaria. Sarà l’edizione più grande di sempre: per numero di paesi coinvolti, di partecipanti, per quantità di “azioni per il cambiamento” che verranno messe in campo da centinaia di migliaia di attivisti in tutto il mondo.

Dopo i sei mesi del percorso di evento saremo profondamente cambiati, avremo assunto più consapevolezza del nostro potenziale e saremo diventati più incisivi sul futuro del cibo in ogni angolo del pianeta. Entreremo in una nuova dimensione di Slow Food e dell’evento e trasformeremo la tragedia della pandemia nella più grande spinta al cambiamento della nostra storia.